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Liceo Newton, loro sono i più bravi

01/12/18/ Successi e resoconti

 

  

Consegnate le borse di studio, anche quelle in ricordo di Francesco Racco

Sono studenti bravi, anzi bravissimi e hanno ricevuto la borsa di studio del Liceo Newton, che quest’anno si è classificato tra le migliori scuole (quinto su 33 istituti della provincia di Torino), secondo l’indagine della Fondazione Agnelli. Martedì scorsogli allievi sono sfilati uno ad uno nell’Aula Magna, per ricevere l’attestato dal Dirigente Doriano Felletti e gli applausi del pubblico che ha riconosciuto l’impegno e il valore del loro percorso di studi. L’istituto ha assegnato le borse di studio, di 150 euro, a ciascun studente che abbia riportato una media pari o superiore a quella del 9 in tutte le materie e ben 61 si sono aggiudicati questo risultato eccellente nell’anno scolastico 2017-18. Chapeau, non c’è che dire: per questi ragazzi lo studio è una passione, un investimento, non solo un obbligo o una fatica, anche se a vederli sfilare insieme davanti all’obbiettivo dei fotografi in jeans, t-shirt sono quanto di più lontano si possa immaginare dallo stereotipo dei “secchioni”. Il Dirigente, Doriano Felletti, si è rivolto loro: ”Le borse di studio sono uno degli obiettivi di valorizzazione dei ragazzi che s’impegnano e considerano l’educazione scolastica un elemento importante per la loro formazione e per il loro futuro”.

Tra loro c’erano anche gli ex studenti di quinta che ora sono all’università e hanno superato i test di Medicina o sono entrati alla Normale di Pisa. Tra le medie più alte, quasi “vertiginose”: Roversi Davide, 4A, 10; Marello Matteo, 2A, 9.60; Actis Grande Nicolò, Morizio Lorenzo, ex 5E, 9.55 e Devecchi Francesco, 4B, 9.55.

L’evento di martedì è stato anche l’occasione per assegnare tre borse di studio in memoria del professor Francesco Racco agli studenti Roversi Davide, Bortun George e Molinari Eleonora, che hanno ottenuto la più alta valutazione in storia e filosofia; non soltanto hanno uno spiccato interesse per queste materie, ma anche una passione profonda e rigorosa per comprendere le ragioni e le forme del pensiero umano. Le borse di studio sono state volute e finanziate dalla famiglia Racco che ha pensato di costituire un piccolo fondo, integrato dal bilancio della scuola e implementato da contributi di privati, come riconoscimento dell’impegno dei ragazzi.  Soprattutto è stato un momento di grande emozione. Michele Racco ha ricordato così il fratello, scomparso l’anno scorso: “Il mio mestiere ha a che fare con i libri e così ho avuto l’idea di raccogliere gli articoli scritti da Francesco, nati dal suo profondo interesse per la storia e la filosofia, dal suo studio appassionato che ha saputo – credo – trasmettere ai giovani, ai suoi studenti. Questo progetto è diventato un libro, cioè una parola che è testimonianza”.

Articolo a cura di A. P. pubblicato su La Nuova Periferia

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