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A scuola di...legalità: incontro con Paola Caccia a Palazzo Einaudi

01/04/23/ Successi e resoconti

Lezioni di legalità a Palazzo Einaudi. Giovedì 16 marzo Paola Caccia è stata ospite dell’UNI3 di Chivasso e ha incontrato gli studenti delle scuole e i cittadini per raccontare la storia di suo padre, Bruno Caccia, magistrato ucciso dall’ndrangheta nel 1983. Tra gli studenti, tanti, presenti in sala, c’erano anche gli allievi delle classi 4B e 4G del Liceo Newton. E’ stato un incontro che ha intrecciato la vicenda dell’uomo a quella del magistrato, impegnato in prima linea prima contro il terrorismo e le Brigate Rosse, negli anni ’70, e poi protagonista delle indagini sulla penetrazione dell’ndrangheta nel tessuto economico e sociale piemontese. La figlia Paola ha voluto ricordare il coraggio e la ricerca di giustizia e verità condotta dal padre, che non si fermò nemmeno davanti al linguaggio intimidatorio della malavita organizzata. Gli esponenti delle ‘ndrangheta a livello locale ritennero che le indagini del Procuratore della Repubblica di Torino, “con cui non si poteva parlare” , erano troppo pericolose per i loro interessi, sempre più vasti, e decisero di fermarlo. Quando venne assassinato era una domenica sera d’estate, il magistrato aveva congedato la scorta ed era uscito a fare una passeggiata con il suo cane. Fu ucciso da 14 colpi sparati a bruciapelo dai sicari, un’esecuzione. La figlia Paola ha accettato di diventare testimone civile raccontando agli studenti gli eventi drammatici che hanno segnato la storia italiana degli ultimi decenni. Ne è emersa un’analisi lucida e puntuale del “modus operandi” dell’ndrangheta sul territorio, ma nel suo discorso ha anche delineato il ritratto vivo di un uomo, un padre, che era un fedele servitore dello Stato, faceva il suo lavoro senza retorica, con serietà e rigore. Amava gli sport e il suo orto e la carriera brillante come magistrato non aveva cambiato la sua riservatezza e il suo carattere. Ricordando il padre, con orgoglio ha rivendicato gli insegnamenti ricevuti da lui che la inducono anche oggi a continuare nella sua opera di testimonianza civile.

Gli studenti hanno avuto l’occasione di conoscere la complessità e la violenza dei fenomeni mafiosi che oggi continuano a esistere, spesso soltanto più mimetizzati. Proprio per questo il Liceo Newton da anni propone agli studenti percorsi sulla legalità in collaborazione con l’UNI3 e l’associazione Libera di Cascina Caccia. La Dirigente del Liceo Newton, Carminia Cassarino, ha concluso la conferenza ricordando “il valore della testimonianza civile che Paola Caccia ho offerto incontrando i giovani” e ha sottolineato come i cittadini debbano essere consapevoli della gravità dei fenomeni criminali come quelli mafiosi. “Ogni cittadino deve evitare condotte omissive e ha il dovere morale della denuncia” ha concluso la Dirigente citando le parole del giudice Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Pubblicato dal giornale "la Nuova Periferia"

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